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martedì 26 maggio 2009

Presentazione dei lavori esposti nel blog (1)


Le immagini esposte nel blog, specificate come mie, hanno naturalmente un origine e una ragione di essere che trovo giusto chiarire e illustrare per dare un minimo di conoscenza riguardo a ciò che faccio.
La mia poca dimestichezza con un blog ancora mi porta a degli errori di impaginazione, per cui i miei commenti ai lavori esposti non coincidono, il problema verrà risolto al più presto, per ora dovrete un poco muovere il mouse.

Diversabili
Il lavoro diversabili è composto da 25 tavolette raffiguranti rettili e camaleonti (alcuni sono nel blog, altri ne inserirò) che si differenziano per caratteristiche evidenti e non, ogni animaletto è composto da centinaia di puntini colorati, diversi, che non seguono sempre schemi prevedibili se non quelli dettati da delle ombre, più opportune che reali.
Diversabili nasce come allegoria delle nostre diversità, diversabile in quanto detentore di una abilità dettata dalla natura che non rientra nelle abilità, alla fin fine, comuni, dettate da logiche innaturali, in quanto assolute. (A questo proposito, rileggendomi noto una stonatura nel termine, coniato da alcuni studiosi. L’abilità potrebbe essere ugualmente letta come una discriminazione, in quanto presuppone una certa produttività, un azione che produce in senso positivo…da rifletterci).
Diversabili è una riflessione sulla natura, sulla sua imprescindibile varietà di fenomeni.
La tecnica è un fatto assolutamente personale, mi esprimo con ciò che mi piace fare e, penso, di saper fare meglio in quel momento.


Dalla mostra “On-Off
In questa esposizione collettiva parte la produzione in serie di piccoli rettili, in maggioranza camaleonti, caratterizzati da diversità personali o contestuali, come in questo caso, dove cambiano le condizioni di luce. I supporti utilizzati spesso hanno una funzione puramente decorativa, in questo caso i piccoli dipinti erano incollati a delle assi da parquet opportunamente tagliate e modellate.


Memorie trasversali

Nasce come lavoro per una collettiva dal titolo:”Stanze” mai presentato per complicazioni in itinere.
Lavoro assolutamente autoriflessivo e intimo, i passaggi associativi da “stanze” a “stanze della memoria” a “memoria” a “memorie trasversali” mi hanno portato a questo tipo di figurazione in cui filamenti, grumi e protuberanze composti da centinaia di punti colorati si uniscono in forme protese verso altre forme composte da centinaia di punti colorati, un immagine dell’ interno del cervello al microscopio, mediata dalla mia immaginazione, a sua volta mediata dalle associazioni prodotte dalla memoria, la mia memoria si è descritta.
Le immagini di questo post sono prese dalla mostra On-Off.
Il cavaliere inesistente

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