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domenica 17 maggio 2009


(immagine dal web)
....sulla rana di Kippenberg
Kermit la rana
Il trafiletto-intervista di Philippe Daverio sul Museion a fronte del lancio pubblicitario dedicatogli dal nostro quotidiano, indaga in poche righe sui significati più sommersi di questo progetto, con poche parole ma ben centrate riassume ciò che pensano molti “addetti ai lavori”, termini come autoreferenzialità, sopravvivenza, casta, indicano, dice, i reali obbiettivi del nuovo museo d’arte “contemporanea” e in linea con tali prospettive nei giorni scorsi si è assistito alla consacrazione del Museion, al suo lancio pubblicitario, hanno crocefisso Kermit la rana!
Immolata sull’altare del gossip e della facile provocazione.
E via che si ripete il solito copione, con i soliti attori che si scandalizzano, si sentono offesi e si ergono a difensori dell’etica comune (quale?) non accorgendosi (spero) che così non fanno altro che dare lustro a tali manifestazioni e ai loro protagonisti.
Kermit è stato crocefisso già da tempo e nessuno ha detto nulla, Kermit è crocifisso ad ogni angolo di strada, Kermit è il Babbo Natale travestito davanti ai grandi magazzini, Kermit è il santino di Padre Pio venduto, come le figurine dei calciatori, a Pietralcina, Kermit è il mendicante che elemosina davanti ai supermarket (vero o fasullo che sia), Kermit è la santificazione del dollaro, è la nostra evoluzione e Kermit, è anche quello che serviva al Museion!
Ma del resto non sono nuovi questi atteggiamenti, provinciali, di facile provocazione, ricordate il wc con l’inno italiano?
Quale sarà la prossima, un atto libidinoso tra Miss Piggy e il presidente del consiglio? O Gonzo vestito da chirichetto che brucia un campo nomadi?
Viene da pensare che Kermit sia stato crocifisso e appeso all’entrata del Museion perchè la chiesa potesse protestare, perché il politico potesse indignarsi e per poterlo scrivere sui giornali e perché tutti potessero andare al Museion a vederlo, vecchio copione….
Il remake spacciato per contemporaneità, prima o poi rivela la sua natura.
L’indignazione se deve esserci può riguardare solo l’uso strumentale che viene fatto del ranocchio crocifisso e non tanto per la scultura in sé, siamo circondati da cose realmente scandalose, offensive e lesive quotidianamente dei diritti e della dignità umana che osteggiare tale lavoro diventa farsesco e utile solo a richiamare un pubblico curioso dello “scandalo”, utile più che altro agli utili e intanto si vendono santini a Pietralcina, Babbo Natale vende nei Supermarket, vengono bruciati campi Rom, siamo sempre più poveri e disperati (almeno in tanti), ma crediamo veramente che un ranocchio su una croce con una birra e un uovo in mano possa in qualche modo turbarci?!?

……e se la crocifissione di Kermit non fosse altro che la rappresentazione goliardica dell’attuale, tragica, condizione umana? Muppets, sado-masochisti!

Il cavaliere inesistente

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