"La pittura è uno strumento, come un altro, ma diverso da un altro.
Così come la poesia, il video, la scultura, la performance.
Non voglio mescolare tutto in un unico pentolone, ma al contrario caratterizzare, specificare.
Quando l'obbiettivo è (l')arte e le sue riflessioni, lo strumento può essere una forma di linguaggio caratterizzato da una tecnica precisa.
Il mio utilizzo della pittura, che può sembrare obsoleto e decadente (e probabilmente lo è) da un altro punto di vista si pone in modo oppositivo allo "spettacolo dell'arte", non è dettato da scelte precludenti o specificamente formali, dipingo perchè mi piace fare questo, in questo momento.
La pittura è anche un momento intimo, riflessivo che mette in relazione corpo, anima e fenomeni, l'aspetto meditativo può assumere valenze terapeutiche ma non esauriscono il potenziale dell'arte.
La pittura è parte di un percorso che può mutare o rimanere per sempre, nella personale ricerca estetica.
La ritengo parte del mio contatto col reale, dove il reale è l'azione pittorica in sè. Un azione lenta e forse ossessiva."
Il cavaliere inesistente
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