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venerdì 26 agosto 2011

L'ARTE E' MERDA

Il valore delle cose




























L'arte è merda, Piero Manzoni l'ha anche venduta anticipando con la sua performance ciò che oggi è diventata una modalità consueta e predominante.
























L'esperienza estetica legata ai sensi (appunto) si misura con la confezione, una scatoletta d'uso comune, un etichetta semplice e scarna, senza immagini se non le parole che descrivono sommariamente il prodotto. Le parole richiamano anche un altra possibile lettura estetica che sospende e relativizza il valore sensoriale per determinarne un altro più complesso o semplicemente piu articolato. Il contenuto supposto della scatoletta cambia il valore dell'opera o meglio cambia la lettura estetica dell'opera. La merda da un nuovo valore all'oggetto, un valore infine artistico. Il nuovo valore non è legato prioristicamente ne all'aspetto ne al contenuto (significato) dell'opera (la merda) ma al processo mentale che ne scaturisce. La provocazione, lo scandalo, lo shock (per alcuni) sono gli strumenti che innescano il processo. Per allora, forse, un idea geniale come in passato lo furono altre con opere di rottura (Van Gogh, Picasso, Duchamp) di grande valore culturale che hanno cambiato, non da sole naturalmente, il modo di "vedere" le cose. Oggi la provocazione, che personalmente non ritengo strumento prevalente ma occasionalmente rilevante, è diventata un ottimo modo per pubblicizzare l'oggetto da vendere e determinarne il costo sul mercato. Ma quando LA SCATOLETTA DI MERDA è diventata una scatoletta di merda o viceversa quando la scatoletta di merda è diventata una SCATOLETTA DI MERDA? Quando la merda viene venduta ed entra nel mercato. L'imprescindibilità della cultura nella vita dell'uomo rende la stessa un buon mezzo per creare profitti e cosi musica, letteratura, arte figurativa o dell'immagine, poesia, idee, filosofie,etc..valgono sopratutto per il loro prezzo.



Quanto costa realmente una scatoletta di merda? Quanto costa realmente un orinale? Quanto costano realmente dei fantocci di bimbi impiccati ad un albero? Quanto costa realmente una rana in legno crocefissa? Quanto costa realmente un paesaggio dolomitico ad olio? Quanto costa realmente il ritratto del papa? Quanto costa realmente un installazione o una performance?



Il mercato nella sua costante ricerca di profitto ha invaso lo spazio culturale e creativo delle persone, sfruttando e/o guidando (con l'aiuto degli indici di gradimento e la moda) il gusto. La cultura in quanto business diventa importante e i prezzi salgono perchè bisogna guadagnarci: "Senò a cazzo serve la cultura?" direbbero gli attuali governanti. Anche la particolare attenzione, da parte del centro sinistra, al mondo culturale è quantomeno sospetta, sopratutto in particolari soggetti che con alcune specificità della cultura hanno ben poco a che fare.



Così si assiste a paradossi, incongruenze, eccessi che lasciano a bocca aperta, opere dai prezzi spropositati, tendenze sopravalutate, compensi ingiustificabili nell'ambiente (curatori, galleristi, direttori di musei, critici e artisti arrivisti), finanziamenti "curiosi",speculazioni, etc..





Il cavaliere inesistente