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sabato 12 marzo 2011

RANDI VS MARCATO



Quando cambiano gli schieramenti al vertice cambiano anche i cortigiani.
Non importa poi molto la collocazione politica, le ideologie o i doveri istituzionali, contano gli interessi privati del gruppo culturale d’appartenenza ed è in quest’ottica che và valutato l’attuale conflitto ai vertici dei Servizi Sociali.
Il caso vuole che ambedue sono stati, per un breve periodo, sia miei datori di lavoro che insegnanti durante la specializzazione e benché non abbia avuto rimarchevoli contatti con loro, una mia idea me la sono fatta.

In un ottica “cerchiobottista” ecco le mie opinioni.
Critiche e appunti sull’operato dell’attuale direttore ASSB le ho già espresse in passati post anche se forse in modo generico e soffermandomi più sugli aspetti ideologici, una rinfrescata non fa male.
-La trasformazione dei Servizi Sociali da potenziale ente solidale ad esclusivo ente erogatore (se almeno erogasse in modo congruo ed equo).
-La “deprofessionalizzazione” degli operatori (psicologi, pedagogisti, terapeuti usati come assistenti e assistenti, operatori, usati come manovali e/o controllori) con conseguente svalutazione e deprezzamento del compenso.
-Il malcontento oggettivo ignorato.
-La “psichiatrizzazione” del disagio sociale (come ex direttore dell’Associazione La Strada ha avuto modo di fare “esperienza”, con tutta una serie di danni collaterali a mio parere devastanti sia per il tipo di “mission” portata avanti sia per l’incapacità amministrativa dimostrata).
-L’esperienza Firmian ovvero l’inghippo degli appalti, un delirio.
-La sua attività terapeutica (psicologo) fortunatamente è durata poco.

Veniamo all’attuale assessore comunale per i Servizi Sociali.
Un piccolo appunto: quando Randi era mio insegnate sembrava il Mao tze tung del sociale, ora dalle sue prime apparizioni mi ricorda vagamente Capezzone (ex radicale ora con Berlusca).
-Ha rischiato di far saltare il pranzo di Natale per i poveri, che se ne strafottono delle garanzie future ma ci tengono al pasto quotidiano.
-La lodevole, nelle intenzioni, assegnazione del bar Righi ai sinti, peccato che siano molte le realtà disagiate in A.A. non solo i sinti, con cui per altro l’assessore ha lavorato per un lungo periodo, creando qualche dubbio di corsia preferenziale.
-La proposta di privatizzazione di Villa Europa, le privatizzazioni nel sociale sono una truffa in ogni caso, almeno fino a che ci sarà un unico ente appaltatore.
-Io ricordo mesi fa una lettera sul quotidiano locale in cui alcuni operatori si lamentavano in modo deciso dell’operato del ex direttore Caritas, si parlava di rapporti di lavoro, ci fu anche una smentita, naturalmente interessata.
Se questi sono i prodromi dopo un paio di mesi di incarico “che dio ce ne scampi”.

PS. Seguendo i giornali di questo periodo ho visto alcune affermazioni di certi politici che mi hanno dato l’idea precisa di quanto questi siano lontani dai problemi trattati.
Repetto propone un manager (quello avuto fino ad adesso non è bastato), che ne pensa di Briatore o Verdini o magari Lele Mora?
Spagnolli da piena fiducia a Marcato, ma se la concezione di sostegno sociale del nostro sindaco è quella delle zone di parcheggio colorate o il divieto di fumare nella prossimità delle fermate del autobus o di fare ordinanze anti alcol col Teroldego in mano mi dite che “ci azzecca” questo con i poveri, gli handicappati, gli alcolisti, i tossici, i minori problematici, gli anziani?
Non sanno nemmeno di cosa parlano!
Il cavaliere inesistente