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venerdì 15 luglio 2011

IL PROIBIZIONISMO FUNZIONALE



Credo che il problema non sia proibizionismo o legalizzazione, il problema è la coerenza.



Se si vuole combattere le dipendenze o lo si fà o non lo si fà.



Se si vuole legalizzare le sostanze psicotrope o lo si fà o non lo si fà.



Non credo sia onesto dichiararmi contrario alle legalizzazioni e poi permettere siano distribuiti (per lo meno in alcune zone d'Italia) ettolitri di metadone (sostanza derivata dalla morfina) spacciandola per cura.



Non credo sia onesto eleggersi paladini della famiglia e poi permettere siano aperte sale da gioco persino in prossimita delle scuole pubbliche pur sapendo essere fonte di grave disturbo sociale.



Non credo sia onesto scagliarsi contro le droghe lasciando aperta una corsia preferenziale alle bevande alcoliche causa spesso di vere e proprie tragedie sociali.



Non credo sia onesto, avendo anche un ruolo di potere, ignorare che tra psicofarmaci, antidepressivi, alcolici, gioco d'azzardo, internet sesso e chissa cosa altro una grossa fetta di popolazione fugge a qualche profondo malessere.



Legalizzazione non è riempire i tossicodipendenti di metadone o gli anziani (e non solo) di antidepressivi o aprire le sale da gioco ammonendo che però possono fare molto male ma dovrebbe essere un metodo per non criminalizzare il "dipendente" e per escludere al contempo gli interessi criminali (la mafia gestisce un enorme fetta di traffico di droga e gioco d'azzardo) e tutto il sottobosco collegato, un metodo per intervenire su una delle cause scatenanti le dipendenze nei più giovani, la trasgressione.



E' ora di tentare una strada diversa dato che le altre non solo sono fallimentari ma addirittura dannose.






Il cavaliere inesistente

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