In questi giorni alla Galleria Domenicani (Bolzano) sono in esposizione alcuni lavori dell'Associazione Artisti della Provincia, il tema della mostra coincide con l'anno internazionale dell'astronomia. La mostra è inserita nell'evento Moduli, giunto al secondo anno di programmazione. Ancora una volta stampa ed informazione si prodigano nell'escludere questa manifestazione dai media, a volte mi chiedo come mai un tale accanimento verso un Associazione provinciale? Non mi permetto nessun giudizio nei confronti della giornata internazionale della Lambretta, ma credo che una mostra d'arte possa avere la stessa rilevanza di una passione meccanica, evidentemente in molti pensano che "l'inutilità" dell'arte non sia degna di menzione, ciò che non serve, che non porta utili, è escluso, a meno che non faccia parte di circuiti preferenziali caraterizzati da un economia del profitto tutta loro.
Ma in questo post non voglio fermarmi sugli atteggiamenti censorei dell'informazione locale di cui ho già parlato in post precedenti ma voglio illustrare il mio lavoro, esposto, appunto, fino all'11 agosto in Galleria Domenicani.
Ma in questo post non voglio fermarmi sugli atteggiamenti censorei dell'informazione locale di cui ho già parlato in post precedenti ma voglio illustrare il mio lavoro, esposto, appunto, fino all'11 agosto in Galleria Domenicani.
Microcosmi rizomatici-La fonte esauribile
L’ idea per il lavoro mostra i primi segnali nel 2006/2007 dopo un opera dal titolo "Altarino votivo", in cui ricreo in una versione surreale un altarino votivo,dove, al posto delle icone solitamente utilizzate, posiziono tre piccoli dipinti ad olio, raffiguranti dei camaleonti e dipinti con centinaia di puntini colorati. Posizionato davanti ad ogni dipinto un oggetto in legno con una forma diversa (cono, cubo, etc..), anche questo dipinto con un infinità di punti colorati.
Durante la lavorazione degli oggetti in legno né ho scoperto un loro possibile, futuro utilizzo, anche se ancora non ben chiaro e definito. L’occasione per concretizzare l’idea si sviluppa nell’anno passato, immaginando possibili soluzioni per un eventuale mostra (sono socio dell’Ass. Artisti di Bolzano) e utilizzando dei parallelepipedi in legno dipinti. Ma si definisce chiaramente quando trovo l’annuncio in rete del concorso "La seconda luna" ed il suo riferimento alle passioni.
Lo spunto ad una riflessione sul tema proposto, mi ha permesso di tradurre in immagine tridimensionale la mia idea di passione, la mia passione stessa e la sua definitiva concretizzazione nel lavoro "Microcosmi rizomatici-La fonte esauribile".
Si potrebbe definire una scultura componibile o decorazione ambientale mutevole.
Parallelepipedi, piramidi, sfere, cubi, ovoidi, decorati in questo caso con infinita di punti colorati che possono essere composti lungo un anima di ferro, secondo una composizione personalizzabile.
Ogni pezzo è sfilabile e ricollocabile a proprio piacere, una sorta di puzzle artistico.
Le anime in ferro stesse possono essere capovolte o curvate per creare effetti particolari o unite o composte in forme riconoscibili o astratte.
Le dimensioni sono variabili, è possibile immaginarlo anche con pezzi più grandi come installazioni esterne addirittura permanenti se utilizzati i materiali necessari (polistirolo, smalti, lacche, mosaici e altro).
I decori che in questa occasione mantengono un disegno informale-astratto, nel mio immaginario e forse futuro intervento potrebbero avere connotati più narrativi ma sempre con la peculiarità della personalizzazione attraverso l’ "interscambio" dei pezzi.
In questi casi l’intervento dell’artista è legato più alla decorazione dei pezzi in cui verrà composta la struttura che non all’immagine finale stessa che invece potrebbe essere reinventata da chi la osserva, se ne è il proprietario o l'eventuale fruitore, secondo tempi e modi personali.
Le possibilità sono molteplici una volta eseguiti i pezzi, incroci, pieghe dell’anima in ferro, sovrapposizioni, in verticale o orizzontale, accostamenti, strutture, appesi o ancora con basamenti colorati, filanti da colonnine portanti (come una fontana) e probabilmente ancora altro.
Tutto questo comporta un intervento del fruitore che deve concentrarsi sul tipo di effetto da trovare e che più gli piace, permettendogli così di entrare in dinamiche di ricerca estetica e avvicinandolo alla creazione artistica.
Riguardo all’elaborazione pittorica o attraverso altra tecnica (decoupage, mosaico, materico, etc..), il lavoro dell’ artista si misura sui pezzi che in questa occasione diventano supporto (le idee sono molte per quanto mi riguarda) su cui concentrare la propria poetica.
Nel caso specifico, nell’ opera-modello presentata, utilizzo una pittura informale dettata dal caso e costruita attraverso forme di colore talvolta sovrapposte, seguendo schemi casuali e miranti ad un effetto multicolore, facilmente componibile in un insieme omogeneo variando posizione.
L'idea di rizoma si evidenzia nella forma dei filamenti che possono ricordare appunto i rigonfiamenti di alcune piante (botanica), la stessa lavorazione dei singoli pezzi richiama al significato di "molteplicità creativa", i puntini, le forme indefinite sottostanti, nel mio immaginario rivelano capacità autonome di riproduzione.
Ogni pezzo è a sè e spunto di "altro" e riporta ad un altro insieme, solo in questa occasione finito, "la fonte esuribile" appunto. Ogno pezzo è un microcosmo, parte di un cosmo (che probabilmente farà parte di un altro cosmo) e generatore di altri microcosmi, su piani differenti.
Un ultima osservazione riguardo ai pezzi che possono avere forme e dimensioni diverse secondo un criterio personale o legato al tipo di intervento previsto, l’importante è che permettano un elaborazione pittorica e/o artistica.
Nel post vengono inserite alcune foto del lavoro, non ancora fissato nella sua immagine finale.
PS: in questa occasione per problemi tecnici il lavoro esposto alla Galleria non può essere utilizzato interattivamente dal pubblico.
Il cavaliere inesistente.
L’ idea per il lavoro mostra i primi segnali nel 2006/2007 dopo un opera dal titolo "Altarino votivo", in cui ricreo in una versione surreale un altarino votivo,dove, al posto delle icone solitamente utilizzate, posiziono tre piccoli dipinti ad olio, raffiguranti dei camaleonti e dipinti con centinaia di puntini colorati. Posizionato davanti ad ogni dipinto un oggetto in legno con una forma diversa (cono, cubo, etc..), anche questo dipinto con un infinità di punti colorati.
Durante la lavorazione degli oggetti in legno né ho scoperto un loro possibile, futuro utilizzo, anche se ancora non ben chiaro e definito. L’occasione per concretizzare l’idea si sviluppa nell’anno passato, immaginando possibili soluzioni per un eventuale mostra (sono socio dell’Ass. Artisti di Bolzano) e utilizzando dei parallelepipedi in legno dipinti. Ma si definisce chiaramente quando trovo l’annuncio in rete del concorso "La seconda luna" ed il suo riferimento alle passioni.
Lo spunto ad una riflessione sul tema proposto, mi ha permesso di tradurre in immagine tridimensionale la mia idea di passione, la mia passione stessa e la sua definitiva concretizzazione nel lavoro "Microcosmi rizomatici-La fonte esauribile".
Si potrebbe definire una scultura componibile o decorazione ambientale mutevole.
Parallelepipedi, piramidi, sfere, cubi, ovoidi, decorati in questo caso con infinita di punti colorati che possono essere composti lungo un anima di ferro, secondo una composizione personalizzabile.
Ogni pezzo è sfilabile e ricollocabile a proprio piacere, una sorta di puzzle artistico.
Le anime in ferro stesse possono essere capovolte o curvate per creare effetti particolari o unite o composte in forme riconoscibili o astratte.
Le dimensioni sono variabili, è possibile immaginarlo anche con pezzi più grandi come installazioni esterne addirittura permanenti se utilizzati i materiali necessari (polistirolo, smalti, lacche, mosaici e altro).
I decori che in questa occasione mantengono un disegno informale-astratto, nel mio immaginario e forse futuro intervento potrebbero avere connotati più narrativi ma sempre con la peculiarità della personalizzazione attraverso l’ "interscambio" dei pezzi.
In questi casi l’intervento dell’artista è legato più alla decorazione dei pezzi in cui verrà composta la struttura che non all’immagine finale stessa che invece potrebbe essere reinventata da chi la osserva, se ne è il proprietario o l'eventuale fruitore, secondo tempi e modi personali.
Le possibilità sono molteplici una volta eseguiti i pezzi, incroci, pieghe dell’anima in ferro, sovrapposizioni, in verticale o orizzontale, accostamenti, strutture, appesi o ancora con basamenti colorati, filanti da colonnine portanti (come una fontana) e probabilmente ancora altro.
Tutto questo comporta un intervento del fruitore che deve concentrarsi sul tipo di effetto da trovare e che più gli piace, permettendogli così di entrare in dinamiche di ricerca estetica e avvicinandolo alla creazione artistica.
Riguardo all’elaborazione pittorica o attraverso altra tecnica (decoupage, mosaico, materico, etc..), il lavoro dell’ artista si misura sui pezzi che in questa occasione diventano supporto (le idee sono molte per quanto mi riguarda) su cui concentrare la propria poetica.
Nel caso specifico, nell’ opera-modello presentata, utilizzo una pittura informale dettata dal caso e costruita attraverso forme di colore talvolta sovrapposte, seguendo schemi casuali e miranti ad un effetto multicolore, facilmente componibile in un insieme omogeneo variando posizione.
L'idea di rizoma si evidenzia nella forma dei filamenti che possono ricordare appunto i rigonfiamenti di alcune piante (botanica), la stessa lavorazione dei singoli pezzi richiama al significato di "molteplicità creativa", i puntini, le forme indefinite sottostanti, nel mio immaginario rivelano capacità autonome di riproduzione.
Ogni pezzo è a sè e spunto di "altro" e riporta ad un altro insieme, solo in questa occasione finito, "la fonte esuribile" appunto. Ogno pezzo è un microcosmo, parte di un cosmo (che probabilmente farà parte di un altro cosmo) e generatore di altri microcosmi, su piani differenti.
Un ultima osservazione riguardo ai pezzi che possono avere forme e dimensioni diverse secondo un criterio personale o legato al tipo di intervento previsto, l’importante è che permettano un elaborazione pittorica e/o artistica.
Nel post vengono inserite alcune foto del lavoro, non ancora fissato nella sua immagine finale.
PS: in questa occasione per problemi tecnici il lavoro esposto alla Galleria non può essere utilizzato interattivamente dal pubblico.
Il cavaliere inesistente.
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