In questi giorni alla galleria Domenicani a Bolzano si poteva assistere a una serie di esposizioni organizzate dall' Associazione Artisti di Bolzano appunto, inserite in un evento annuale ormai consueto durante il periodo estivo, Moduli.
Nel primo modulo (si tratta di 4 moduli con artisti diversi per ognuno) mi ha particolarmente colpito una video installazione di Corinne Conci per cui ho deciso di scriverne un breve commento nato da una mia personalissima interpretazione.
SANGUIGNO
"L'aggettivo nasce spontaneo, è la prima parola che mi salta in mente.
I pomodorini di un rosso intenso, il loro brodo liquido, luccicante, il coltello che li viola, li taglia in modo netto e crudele; ricordano la violenza delle ferite da taglio in un orrido film splatter.
La poesia della Merini, la voce e i suoni che la circondano, accentuano un atmosfera non cupa ma brillante di morte e sangue, non per celebrarne il trionfo ma per ricordarne l'incontrastabile esistenza, la realtà del sangue e del dolore, della morte. Probabilmente l'unica realtà non ancora falsificabile
Guardando queste piccole sfere perfette la mente associativa trae dai ricordi immagini di altre morti e di altro sangue.
La realtà del sangue come ultimo baluardo alla mistificazione quotidiana.
Il dolore e la morte ristabiliscono la vita o forse l'inganno è ormai completo..."
Il cavaliere inesistente
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