Anche io rinuncio!
In linea con la determinante iniziativa locale (Bolzano) che coinvolge politici, istituzioni e potenti vari, io rinuncio!
Rinuncio al rigurgito fascista che ha inizialmente fatto uscire la mia parte zoologica e la sua tendenza a difendersi dalle provocazioni, alzando le mani, rinuncio al libero insulto e al libero sputo, ma non rinuncio a manifestare, anche se solo nello spazio limitato del blog, la mia profonda indignazione davanti a tale sfrontatezza.
L’ultimo a rinunciare è stato il direttore dei servizi sociali di Bolzano, ha detto che quest’anno rinuncia ai vestiti nuovi.
A prescindere, c’è chi può rinunciare e chi deve rinunciare, una profonda differenza che un esperto di sostegno sociale, di solidarietà, non deve dimenticare, quando prende certe iniziative, e lo fa pubblicamente oltre tutto, proponendosi come modello positivo.
Personalmente ritengo che un professionista delle istituzioni (in quanto tale pagato dai cittadini) abbia cose diverse da fare che non promuoversi o partecipare a promozioni d’immagine, a meno che lo scopo non sia diverso da quello che il suo ruolo pubblico determina.
Allora ho pensato ad alcuni temi più pertinenti sui quali assumere delle posizioni di rinuncia da parte del direttore.
Rinunci a partecipare (prendendo posizione) a questo massacro degli appalti, a questo ruolo ambiguo da parte dei servizi sociali che delegano ad associazioni, cooperative e quant’altro, mirando ad un ribasso selvaggio dei costi, la parte operativa del sostegno sociale (ciò che è successo al centro per lungo degenti Firmian n’è un esempio) creando disagi economici e spesso conseguenti successivi disagi sociali, rinunci (dati i risultati) ad appoggiare e sostenere progetti d’aiuto sulle dipendenze che perseguono obbiettivi di riduzione del danno e di controllo sociale e si spenda per dare significato a termini quale cura, riabilitazione e prevenzione, rinunci ad appoggiare e sostenere comunità per minori prive di riscontrabile e significante progettualita rendendoli dei parcheggi temporanei.
Rinunci, almeno per un poco, a parte del suo stipendio e provi a vivere, (quando va bene) con 1300 euro al mese e tutte le spese accessorie (affitto, energia, sostentamento), una paga medio-alta per chi lavora in appalto come operatore e se questo non è sufficiente rinunci al suo ruolo pubblico e si sperimenti come operatore turnista in casa di riposo a pulire culi, cambiare stomie e imboccare pazienti e nel contempo trasmettere calore umano, ma soprattutto rinunci a certe rinunce, utili solo a ristabilire le distanze.
Il cavaliere inesistente
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