venerdì 9 marzo 2012
Considerazioni sulla pittura
Le tecniche, nella rappresentazione delle immagini, sono progredite nel tempo tanto che ormai, tra realtà virtuale e tecniche riproduttive sempre più futuristiche, il tentativo d’imitazione della realtà ha abbondantemente superato gli intenti dei grandi pittori del passato rendendoli anacronistici, ne restano i virtuosismi legati ai mezzi e alle possibilità della loro epoca. E’ necessario contestualizzare, ambientare immergendosi in quei tempi per tentare una significazione che vada oltre i confini della tecnica e per comprenderne il valore complessivo. Le teorie estetiche, ancora presenti, legate alla riproduzione fedele della realtà, perdono significato, appaiono sorpassate. Il disegno diventa solo un passaggio (tecnico) per la progettazione dell’immagine finale. Chiudere la pittura in una gabbia di pura esecuzione tecnica è un’evidente forzatura e non soddisfa il bisogno di dare un senso all’espressione artistica. I nuovi manierismi, il neo-neo-classicismo in pittura, se pur portatori di grandi abilità e virtuosismi risultano obsoleti e non rispondono a tutte le domande del “far arte”.
L’espressionismo con le sue estremizzazioni anche più contemporanee continua un conflitto estetico ormai inutile e forse esaurito da tempo, contro la tecnica (che tende a vincere o è sempre un poco più avanti). Partendo dal presupposto che le tecniche artistiche non sono altro che codici di significazione che definiscono e ridefiniscono la realtà in movimento si può definire la pittura un codice di significazione obsoleto? Con la transavanguardia è stato fatto un tentativo di valorizzare la pittura in un momento in cui l’arte figurativa cercava nuove strade, commettendo, a mio parere, l’errore di entrare in una competizione inutile con gli altri linguaggi, entrando anche in logiche di mercato di bassa lega.
La musica credo sia un buon termine di paragone con le arti figurative. La pittura potrebbe essere paragonata nel quadro complessivo, ad una specificità del linguaggio musicale come il Jazz o la musica etnica o il blues, ecc. nel quadro generale della Musica. Pittura come specificità delle Arti figurative. La musica contemporanea con le sue espressioni più commerciali e globalizzate difficilmente troverebbe spazio per l’opera lirica, la musica etnica, ecc.., risulterebbe sgradevole, retrò, indifferente, pesante, arcaica se non come remake o contaminazione, ma immaginandomi in villeggiatura in Africa per un lungo periodo e a contatto con popolazioni poco corrotte dalla civiltà e permeate dalle tradizioni tribali, i suoni dei tamburi e delle percussioni nelle feste possono diventare non solo gradevoli ma anche d’eccellente tecnica e densi di significati. Non un piacere minore o maggiore di quello che potrei provare ascoltando della musica contemporanea (dei nostri tempi), semplicemente diverso.
Credo che pittura e disegno non siano codici obsoleti, anzi li definirei intrinseci nel processo estetico (o di significazione), imprescindibili e leggibili come conoscenze a priori necessarie ad ogni figurazione, quale ne sia la tecnica e specificità espressiva.
Il cavaliere inesistente
giovedì 8 marzo 2012
Val di susa
Seguo in televisione e sui giornali la vicenda "no tav" e tra tutte le informazioni (vere, false o funzionali) che vengono proposte alcune mi portano a tre quesiti:
- Se è vero che economicamente non è più rilevante perchè insistono?
- La costituzione non sancisce la sovranità del popolo e i governi non sono libera espressione dei cittadini?
- A parte l'attuale governo, le persone che insistono per un intervento coatto non sono le stesse che grazie a parenti, amici, conoscenti e colleghi di partito disonesti, finiscono quotidianemente sui giornali grazie a qualche illecito amministrativo e non?
Poi ho pensato e se lo facessero in Val Gardena, in val Sarentino o in val di Fassa che diremmo e gli abitanti del luogo che farebbero? Probabilmente qua grazie alla gestione SVP le compensazioni sarebbero adeguate e le popolazioni meno oppositive e se così non fosse?
Non sono un pacifista ma egualmente stigmatizzo alcune espressioni "violente" del movimento no Tav, in particolare perchè rischiano di diventare terreno fertile per la repressione, disapprovo anche la provocazione fatta dal ragazzo del luogo all'indirizzo del tutore dell'ordine e mandata in onda in questi giorni (con una frequenza sospetta), ma poi resto di stucco venendo a conoscenza che alla guida di alcune cariche delle forze dell'ordine c'è uno degli indagati delle violenze di Genova (g8), a tale proposito circola in questi giorni il film su quei giorni in cui l'illecità di chi ha il compito di difendre la legge risulta evidente quanto quella dei Black Blok. Credo che un poliziotto anti sommossa deve essere preparato alle provocazioni (anche le più aggressive) e non è un eroe se non reagisce alle frasi (anche un poco ridicole) del ragazzo "no Tav", fà solo il suo lavoro. Fà riflettere molto più vedere anziani o madri-casalinghe con il sangue che cola sul viso per i colpi dati dalla polizia che un ragazzo che sfotte un agente.
Tempo fà ad una trasmissione televisiva ho visto l'ex ministro Gelmini che con veemenza si esprimeva verso il movimento no Tav e mi sono detto ma questa signora non è la stessa della gaffe sul Cern, non è la stessa che con i suoi amici ha tentato di far credere agli italiani che Rubi Rubacuore fosse la nipote di Mubarak e che il Bunga Bunga non esistesse? Non è la stessa che ha utilizzato una scuola a pagamento per conseguire la laurea ed è finita a fare il ministro dell'istruzione con i risultati che ben conosciamo?
Ho spento la televisione e mi sono fatto l'ultima domanda:
Hai ancora qualche dubbio sulla vicenda "No Tav"?
Il cavaliere inesistente
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